Tawhîd e Ikhlâs

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I concetti islamici fondamentali di tawhîd  (tradotto solitamente “dottrina dell’Unità”) e di ikhlâs (la purissima dedizione a Dio) sono qui considerati da Gilis, shaykh Abdu r-Razzaq Yahyâ, nel loro significato più profondo. Dice l’autore: “Tutto ciò che si riferisce al tawhîd dipende eminentemente dalla realizzazione metafisica; sotto questo aspetto al ikhlâs appare come la funzione iniziatica del tawhîd”.

di Abdu r-Razzaq Yahyâ (Charles-André Gilis)

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Il Tawhid dei Profeti

Il tawhid è la dottrina dell'unità principiale; questo termine designa sia la proclamazione esteriore sia la realizzazione iniziatica di questa unità. La dottrina del tawhid viene abitualmente presentata come il fondamento caratteristico della religione islamica, ma v'è in ciò una interpretazione riduttiva che richiede una precisazione. Il Profeta, su di lui la Grazia e la Pace!, ha detto: "La miglior preghiera di domanda (duâ) è quella effettuata il giorno di Arafa, e la miglior cosa che ho detto, io ed i profeti che mi hanno preceduto, è lâ ilâha illâ Allâh ['Non v'è divinità all'infuori di Allah']." Se tutti gli elementi di questo ha-

dith profetico racchiudono un senso esoterico, il più notevole è l'affermazione che il tawhîd è una dottrina univer-sale, presente nel cuore di tutte le rivelazioni tradizionali; essa non è affatto propria in via esclusiva dell'Islâm inteso nel senso storico del termine. L'Islam non si distingue dalle altre religioni per la dottrina del tawhid, ma unicamente per il fatto che proclama in maniera aperta ed esplicita

'universalità del tawhid, nel tempo come nello spazio, dall'origine dell'umanità attuale sino ai nostri giorni, in ogni luogo, e fino ai confini della terra. Negare questa u-niversalità è ignorare la ragion d'essere dell'Islam e il fondamento dell'eccellenza islamica, che il tasawwuf mette in luce e dimostra, mentre viene compromesso dall'ignoranza e dal settarismo integralisti.

Questa dottrina universale è all'origine della corrente intellettuale uscita dall'opera di Sheikh Abd al-Wâhid Yahyâ (conosciuto in Occidente con il nome di 'René Guénon'), che mira ad operare il raddrizzamento tradizionale del mondo occidentale. Quest'ultimo ha perso la scienza, ed anche la nozione, del tawhid universale.

Sheikh Abd al-Wâhid non si è presentato ad esso a nome dell'Islam, ma a nome di questo tawhid profetico. Facendo ciò, egli operava discretamente come un rappresentante della tradizione islamica, in quanto essa e l'universalità del tawhid sono inseparabili. L'efficacia della sua opera allo scopo di modificare profondamente la mentalità occi-dentale, come l'interesse e l'ostilità che il suo insegnamento ha suscitato, derivano da questo richiamo all'autentico tawhid, che le istituzioni e le organizzazioni tradizionali presenti in Occidente avevano completamente perso di vista: la Chiesa cattolica non conosceva più se non il monoteismo teologico, e la Massoneria un'universalità condizionata, ridotta al grado dell'uomo.

Anche considerato nella sua estensione più vasta, l'ecumenismo occidentale non ha niente in comune con la dottrina dell'unità principiale quale è proclamata dall'Islam, e a maggior ragione quale è realizzata iniziati-camente dall'Élite che ne costituisce il cuore. È la verità e la novità apparente del tawhid profetico che hanno potuto colpire gli spiriti migliori, e provocare in Occidente un salutare risveglio, che comporta la speranza di un ritorno nella grazia, e la promessa di una rinnovata benedizione divina.

Se nel suo insegnamento Sheikh Abd al-Wahid non si è mai presentato a nome della tradizione islamica, nondimeno egli ha apertamente praticato l'Islam durante tutta l'ultima parte della sua vita, e ha pubblicato diversi studi che dipendono specificamente dal tasawwuf. Uno di questi ha precisamente come titolo Et-Tawhid; esso comparve sulla rivista Le Voile d'Isis (che divenne in seguito 

Études Traditionelles) nel luglio 1930, nel momento in cui, dopo aver definitivamente lasciato la Francia, il nostro maestro si stabilì al Cairo. In un certo modo, si tratta del primo testo che si può attribuire a 'Sheikh Abd al-Wâhid

Yahyẩ. Il tawhid vi è presentato in piena conformità con le parole profetiche che abbiamo citato, alle quali tuttavia, in ragione delle esigenze riguardanti la sua propria funzio-

ne' , lo Sheikh non fa alcuna allusione diretta. Ecco come, con la sua abituale maestria della lingua francese e delle concezioni occidentali, egli presenta il suo insegnamento su questo argomento: "La dottrina dell'Unità, cioè l'affermazione che il Principio di ogni esistenza è essenzialmente Uno, è un punto fondamentale comune a tutte le tradizioni ortodosse, e possiamo anche dire che è proprio su questo punto che la loro identità di fondo appare più nettamente, manifestandosi fin anche nell'espressione stessa. E in effetti quando si tratta dell'Unità ogni diversità scompare, ed è solo quando si discende verso la molteplicità che appaiono le differenze nelle forme, essendo allora gli stessi modi di esprimersi molteplici come ciò cui si ri-feriscono, e suscettibili di variare indefinitamente per adattarsi alle circostanze di tempo e di luogo. Ma la dottrina dell'Unità è unica' (secondo la formula araba Et-Tawhid wâhidun), cioè è ovunque e sempre la stessa, invariabile come il Principio, indipendente dalla molteplicità e dal cambiamento, che non possono influenzare che le applicazioni di ordine contingente (...)." Queste righe sono una formulazione succinta, ma adeguata, di quell'*Islam es-senziale' che Sheikh Mustafa Abd al-'Azîz (Michel Vâl-….