La Sura Aprente (Al-Fatiha)

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La Sura Aprente (Al-Fatiha)

Dopo le due opere riguardanti le Sure terza e diciannovesima del Testo coranico (intitolate rispettivamente alla ‘Famiglia di Imran’ e a Maria), viene ora affrontata da Lodovico Zamboni la prima Sura del Corano, l’Aprente (in arabo Fâtiha), proseguendo così un lavoro di commento che l’autore si augura possa finire per abbracciare l’intero Testo sacro dell’Islam. “L’intenzione”, afferma Zamboni nella Prefazione, “è di render conto, da un punto di vista tradizionale e ‘di fede’, dei vari livelli interpretativi del Testo coranico, così da sostenere l’attività rituale e meditativa dei Musulmani ‘italofoni’ (…), e da dare finalmente a tutti gli italiani interessati l’occasione di una comprensione reale” del Libro.

Edizioni ‘Orientamento/Al-Qibla’, 436 pagg.

 

 

Prefazione

Dopo i due testi 'monografici' riguardanti la Sura di Maria e la Sura della Famiglia di Imran (rispettivamente diciannovesima e terza Sura del Libro sacro dell'Islam), da noi pubblicati nel 2003 e nel 2005, il presente lavoro sulla prima Sura (l'Aprente, o Fâti-ha) vuole costituire l'inizio di un lavoro complessivo riguardante l'intero Corano.
La Fâtiha naturalmente ha un carattere d'eccezione, come verrà chiarito nel commento stesso. E tuttavia, abbiamo proceduto in definitiva come per le altre Sure già esaminate, salvo qualche aggiustamento nella disposizione del testo, in particolare nel senso di una maggiore distinzione tra le nostre osservazioni e quanto si deve direttamente attribuire agli autori tradotti per intero, in tutte e tre le parti in cui si suddivide questo nostro lavoro.
Di queste, la prima contiene la traduzione integrale del tafsîr di Ibn Kathîr, completata da annotazioni linguistiche e dottrinali e da citazioni da vari altri commentari;
scopo di questa prima parte è di rendere conto da un lato di tutti i 'dati tradizionali' di base che servono per la comprensione della Sura, e dall'altro della sua interpretazione religiosa ed exoterica, intesa nella sua piena legittimità, e comprensiva di allusioni a livelli
interpretativi più elevati.
La seconda parte è costituita della traduzione completa del commento alla Fâtiha di Al-Qâsâni, uno tra i più importanti commentari esoterici (e cioè propri del tasawwuf).
La terza infine contiene la traduzione commentata dei capitoli 5 e 383 delle Futûhât di Ibn 'Arabi, il 'sommo Maestro' dell'esoterismo islamico, oltre ad un lungo passaggio tratto dal cap. 69 della stessa opera. Non abbiamo a che fare qui con un commento vero e proprio della Sura Fâtiha. Piuttosto, essa viene vista da alcune angolazioni particolari: nel cap. 5 la si considera dal punto di vista della scienza delle lettere'; nel brano tratto dal cap. 69 da quello del suo utilizzo rituale durante la preghiera; nel cap. 383 nel suo rapporto simbolico ed operativo con la 'gerarchia suprema' dei santi preposti al governo equilibratore del mondo