INCONTRI DI CIVILTÀ NEL MEDITERRANEO – L’Impero Ottomano e l’Italia del Rinascimento

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Il Mediterraneo della prima età moderna è una zona franca culturale nella quale coesistono Impero Ottomano e Italia del Rinascimento. Interazioni, emulazioni, doni e offerte legano le corti italiane alla ‘Sublime Porta’. Questo libro può essere letto anche come una fenomenologia del dono: una profonda analisi storica che studia i rapporti tra Italia e Impero Ottomano, attraverso i loro manufatti, i loro artisti, le loro opere.

A cura di Alireza Naser Eslami.


cm 17 x 24, 184 pp. con 75 figg. n.t. di cui 56 a colori. Rilegato.

  

Introduzione:

 

La concezione storico-politica elaborata dagli storici del XX secolo è stata progressivamente superata da un nuovo approccio metodologico, il quale vede sempre più gli storici impegnarsi in una storia mediterranea intesa come luogo d'incontri e di scambi. L'apporto fornito da discipline esterne, quali l'antropologia culturale e la storia della cultura, ha poi offerto a questi studi recenti gli strumenti d'indagine più idonei a sviluppare una forte propensione alla comparatistica. Il risultato di questo articolato processo è apprezzabile in primo luogo nell'innovazione degli orizzonti d'interpretazione, i quali inquadrano ora i confini culturali fra l'Italia del Rinascimento e l'Impero Ottomano come una complessa area di permeabilità e di interdipendenza.
Cambia del resto anche la visione individuale delle due civiltà, quella isla-mico-ottomana e quella occidentale, che a fronte di una comprovata prassi di interscambio non possono più essere considerate entità omogenee e sempre uguali a se stesse. Al contrario, esse risultano necessariamente mutevoli nello spazio-tempo della storia: l'immagine che riceviamo di tali civiltà dal presente non può essere compresa senza pensare che essa giunge fino a noi attraverso un continuo processo di trasformazione dato da reciproci condizionamenti, da continui scambi e differenti fasi di contaminazione maturati nel contesto del Mediterraneo. Certamente, come affermava Braudel, il Mediterraneo è «un vasto corridoio dall'Atlantico all'Oceano Indiano di circolazione marittima e carovaniera». Ma è altrettanto giusto affermare, ora con Horden e Pur-cell, che si può concettualizzare il Mediterraneo identificandolo con un certo numero di regioni con caratteristiche specifiche e diversificate, le cui relazioni interne e reciproche vanno a delineare la fitta trama della mediterraneità. '