Le invocazioni dei profeti nel nobile Corano

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L’invocazione è la maniera più alta del libero dialogo tra la creatura e il suo Signore… e tra tutte le creature quelle che più e meglio hanno dialogato con Allah Altissimo, sono stati i Suoi Inviati (pace su tutti loro)…

testo in arabo, traslitterazione e traduzione in italiano

a cura di Mohey Eddin Sholkamy Al-Jazwy

pagine 72

Introduzione 

L'invocazione è la maniera più alta del libero dialogo tra la creatura e il suo Signore, il Creatore dei cieli e della terra e di tutto che ci sta frammezzo e, tra tutte le creature, quelle che più e meglio hanno dialogato con Allah (*) sono stati i Suoi Inviati (pace su tutti loro), quegli uomini che nella Sua scienza infinita ha scelto per trasmettere la Sua grazia, i Suoi insegnamenti, e poter sperare nella Sua misericordia nel Giorno in cui niente sarà più importante.
Il Corano ci rivela in molte sue parti momenti e termini della relazione che gli Inviati hanno espresso con fede, speranza e sottomissione alla Sua volontà sovrana.
In questo lavoro che dobbiamo alla pregevole ricerca e redazione del fratello Mohey Eddin Sholkamy Al-Jazwy sono raccolte, in testo arabo originale coranico, traduzione dei significati e traslitterazione in fonetica italiana, le invocazioni di Adamo, Noè, Salomone, Hud, Abramo, Ismaele, Lot, Shu ayb, Giacobbe, Giuseppe, Giobbe, Giona, Mosè, Gesù e Muhammad (pace su tutti loro).
Ben oltre le specifiche vicende dei singoli Inviati, come sempre nel Corano, queste invocazioni hanno una valenza perenne, per tutti gli uomini e tutti i tempi.
Non dice forse Allah: "Il vostro Signore ha detto: «InvocateMi, vi risponderò. Coloro che per superbia non Mi adorano, entreranno presto nell'Inferno, umiliati»" (Corano XL, 60) e il Profeta Muhammad (5) ebbe a dire: "In verità l'invocazione è l'essenza dell'adorazione"
L'invocazione realizza nel credente una vicinanza spiritualmente intima con il Signore dei mondi, come confermò l'Inviato di Allah che rispondendo ad una domanda dei suoi
Compagni che gli chiesero: "Dov'è il nostro Signore?" citò questo versetto: "Quando i Miei servi ti chiedono di Me, ebbene Io sono vicino! Rispondo all'appello di chi Mi chiama quando Mi invoca.
Procurino quindi di rispondere al Mio richiamo e credano in Me, sì che possano essere ben guidati" . (Corano II, 186)
Proponimento alto di questa raccolta mettere a disposizione dei credenti, e di tutti coloro che vogliano capire meglio la loro relazione con il divino, un testo di facile lettura e allo stesso tempo rigoroso ed esaustivo, per quanto di davvero esaustivo non c'è che Allah, Lui, è Al-'Awwal (II Primo) e Al-'Àkhir (L'Ultimo) e ci ordina di dire: "È Lui il mio Signore, non c'è altro dio che Lui, ripongo in Lui la mia fiducia e ritorno a Lui" (Corano XIII, 30).