Rinnova la tua vita (di Mohammed al-Ghazali)

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Introduzione

Vorrei attirare l'attenzione di coloro che sono all'oscuro dell'Islàm e dei suoi insegnamenti e che non conoscono la sua caratteristica principale, ovvero quella di essere una religione della naturalezza (in arabo fitra). I suoi vari inse-gnamenti, in ogni aspetto della vita, sono un richiamo verso una natura sana e un insieme di idee autentiche, le direttive impartite nelle sue fondamenta inoltre sono un fonte di libera ispirazione per ciò che le anime cercano, ovvero la per-

fezione, la tranquillità e la stabilità.

Ho speso molto del mio tempo a spiegare le somiglianze tra l'eredità sepolta dell'Islàm e le conclusioni a cui i grandi liberi pensatori sono giunti nella maggior parte degli aspetti psicologici, sociali e politici. Ho contato le similitudini e le compatibilità tra l'esperienza umana e la rivelazione divina.

Così come coincidono le risposte ad una stessa domanda posta a due persone diverse, anche la logica della retta natura umana - che sta percependo il suo percorso verso il bene - coincide con quella dei versetti divini che guida tutte le persone verso la retta via.

Forse il mio rispetto per l'Islàm e la mia fermezza su di esso sono dovuti alla sua consistente compatibilità con la predisposizione naturale dell'uomo, se non fosse stata una religione proveniente da Colui Che conosce ciò che è visibile e ciò che è invisibile, gli esseri umani avrebbero trovato qualcosa di migliore con cui fondare la loro relazione con Allah e con le persone. Molto probabilmente dubiterai di questa affermazione e la considererai l'estremismo di un uomo rigido, ma ho il diritto di presentarti i vari confronti affinché tu possa analizzarli singolarmente per poi trarne un tuo giudizio. La parola "na-tura originaria" ha connotazioni diverse, poiché la mia natura e la tua possono differire nel giudicare la stessa cosa, tu potresti giudicarla positivamente ed io potrei giudicarla negativamente, tu potresti virare verso l'estrema destra mentre io verso l'estrema sinistra. Esistono regole che impediscano questa pericolosa contrapposizione? La risposta è che se si usa la parola fitra, non è corretto intendere altro al di fuori del sano istinto, poiché ogni difetto che colpisce la natura per qualsiasi ragione non deve essere contato come parte della natura stessa, né deve essere usato contro di essa.

Prendi, ad esempio, il feto: si suppone che esca dal grembo di sua madre con organi e sentimenti sani. Se invece nascesse cieco a causa di una patologia di uno dei suoi genitori, allora questa cecità non sarebbe altro che un sintomo strano non attribuibile alla natura, la quale deve esistere nella perfezione. Detto ciò, la vista, dunque, non può essere una base per misurare la natura umana escludendo il resto dei suoi aspetti. Ciò che si afferma rispetto al mondo animale va applicato anche nel mondo vegetale; quindi, si suppone che i frutti raccolti siano, di base, puri da ogni difetto potenzialmente derivante da insetti o vermi.

È dovere dell'agricoltore, dunque, cercare semi di qualità con ogni mezzo possibile fino ad ottenere un raccolto come Dio comanda, quindi puro e bello.

Ogni distorsione, quindi, che interferisce con la grandezza e lo splendore dell'istinto è un'anomalia che dovrebbe essere sterminata ed abbattuta, non riconosciuta o ignorata. La società umana dovrebbe seguire esattamente questa

strada.

Coloro che sono mentalmente e psicologicamente sani, e coloro che hanno temperamenti moderati e perfetti, sono dunque gli unici a cui si dà ascolto e dai quali si apprende e si beneficia. Quanto al difettoso, al deviato e a coloro che hanno pensieri decadenti e istinti degenerati, sono come i frutti danneggiati nel mondo vegetale o gli embrioni malati nel mondo animale, non sono esempi di istinto sano e non è lecito prendere in considerazione i loro giudizi o le loro opinioni, anche se hanno l'audacia di rivendicare il richiamo della natura e la logica dell'istinto!

Quando un uomo interrogò il Profeta Muhammad = sul bene gli fu ri-sposto: 'Interroga il tuo cuore'. Questa risposta non è stata presentata come un dono a un criminale che versa sangue e viola i diritti altrui, e si sa che le persone tendenti al male sono molte! Questa nobile risposta fu invece data a un uomo che è a disagio anche a causa del più piccolo dei peccati, un uomo di indole sana, trasparente nell'essenza, amante del bene. Il Profeta voleva sollevarlo dalla fatica necessaria quando ci si interroga o si cercano chiarimenti, l'ha quindi indirizzato al suo cuore, affinché ottenesse da esso la certezza ogni qualvolta si trovasse di fronte ad un dubbio o un' indecisione, rasserenandosi quindi della risposta. Quest'uomo e altri come lui, con il cuore grande, sono la bilancia del mondo e i suoi fari guida.

Quando si osservano le eredità di diverse generazioni e civiltà in Oriente e in Occidente, si notano i portatori di questi nobili istinti che difiondono la loro saggezza, le loro preziose raccomandazioni e spendono i loro sforzi per correggere le deviazioni e ridurre gli errori se si diffondono. Giuro che la via senza queste persone non avrebbe valore! È dovere di questo mondo ricortae queste persone invece di politici o leader che hanno sparso sangue oppreso i popoli. È importante quindi rivolgere la che hanno spione a chi è penso da questi istinti sani, di ogni genere e lingua, affinché ne possiamo trarre beneficio.

È altrettanto importante rivolgere l'attenzione anche agli intrusi in questo gruppo virtuoso di persone, come gli scrittori prezzolati, i giornalisti deviati e gli artisti le cui opere diffondono la depravazione e la corruzione, affinché si possa proteggere sé stessi e il proprio futuro.

Ci sono, purtroppo, molti in questo mondo che invitano i corpi e le anime a spogliarsi degli abiti del timore di Allah e della virtù nel nome del ritorno alla sana natura e alla coerenza con la propria predisposizione naturale. La verità è che il ruolo di queste persone nella massa è il ruolo dei germi "innati" nel deteriorare i frutti e ammalare il corpo, il che significa che sono una minaccia per la natura autentica e la sana predisposizione naturale.

Se spieghiamo la funzione della sana predisposizione naturale nel riconoscere e definire la verità, vale la pena sottolineare un altro fatto, ovvero che l'abbondanza di beni e testi sacri non sono di beneficio per chi li possiede se la predisposizione naturale è corrotta; che valore può avere, infatti, un microscopio per una persona che ha perso la vista? Nessuno. La perdita dell'intuizione cosciente e precisa è come un velo offuscato che impedisce di comprendere la verità o di spiegarla.

Il flagello delle religioni deriva dal fatto che la maggior parte dei loro uomini non sono adatti a realizzare il loro messaggio fin dall'inizio, esattamente come il codardo non è adatto ad andare in guerra. Ho visto uomini le cui conoscenze sull'eredità dei profeti erano poche e ciò che avevano memorizzato delle raccomandazioni divine era nullo, ma la purezza della loro natura era una guida sufficiente a non deviarli nella conoscenza di Allah, nell'assolvere ai propri doveri nei Suoi confronti e in ciò che è necessario per vivere sulla Sua terra con rettitudine e umiltà. E vero che queste persone non eseguivano le cerimonie religiose con la precisione con cui erano state rivelate, e la loro scusa era che non c'erano le circostanze opportune, perché i messaggi di Allah non gli erano stati presentati in modo che fossero incoraggiati ad accettarli.

Forse stanno meglio e hanno più ricchezza rispetto alle persone che sono state ampiamente benedette con la padronanza delle grazie di Allah, ma che invece di elevarsi sono degenerate.

La storia ha registrato molte sconfitte per le sette sacerdotali. Alcuni sciocchi hanno trasformato queste sconfitte in una catastrofe che ha colpito la religione stessa, e questa è un'ingiustizia atroce, perché la sconfitta di questi esempi artificiali di religiosità è in realtà una vittoria per l'istinto umano, per la natura ribelle contro la stupidità, la stagnazione e l'ipocrisia. Questa vittoria dovrebbe essere un'occasione per comprendere la religione, come è stata origi nariamente rivelata da Allah, e non per rifiutarla dopo che è stata contaminata

dalle mani di coloro che la strumentalizzano.

La religione è un'immagine coordinata in cui sono organizzati tratti, sen-timenti, discendenza, luci e questa immagine ha un'unica posizione in cui la timenti, porge mentre è alta, in cui i sensi e gli artisoso ognuno nel posto che gli spetta senza che gli uni interferiscano con gli altri. Solo una persona con un sano istinto ha quest'immagine radicata nella sua mente. Quanto al disturbo dell'intuito e alla corruzione del gusto, troverai qualcuno che ti presenta la reli. gione in maniera confusa e distorta, in cui la testa e i piedi sono adiacenti 'una agli altri e gli arti e i sensi non sono al loro posto, cosicché l'occhio sia posizionato nella mano invece che nel volto. Questo caos nella comprensione dei testi non è altro che una sorta di distorsione delle parole dalla loro origine, una malattia che ha corrotto le due religioni precedenti, l'ebraismo e il cristianesimo.

Forse non saremo in grado di proteggere la religione da chi ha una natura malata; quindi, l'unica soluzione è che i sani si facciano avanti per compiere il loro dovere. Questa soluzione ha due grandi benefici: prima di tutto coloro che sono puri possono beneficiare di ciò che Allah ha prescritto per i Suoi servi, poiché la mente, non importa quanto elevata sia, non potrà escludere la trasmissione dei testi sacri, proprio come l'intelligenza non può fare a meno delle regole della scienza e delle arti della conoscenza. Infine, le verità della religione giovano a colui che le comprende e le presenta bene senza alcuna distorsione, perché la comprensione della religione è una saggezza di cui non tutti possono godere; quindi, questo lavoro va fatto da chi ha una particolare predisposizione per esso.

L'Islàm è una religione in cui non c'è un singolo gruppo che monopolizza le discussioni e le spiegazioni, ad eccezione di coloro i cui studi rispettabili, le capacità spirituali e intellettuali li qualificano a svolgere tale compito. La moschea di Al-Azhar si è accontentata di far curare la sua rivista, dalla sua fondazione fino ad oggi, da uomini di questo tipo anche se non erano tra i suol studiosi ufficiali.

Una buona concezione delle realtà della religione - come è stata rivelata-deve essere accompagnata da un'altra regola che è la sincerità nell'operare con essa. Solo un uomo che ha risolto a priori i suoi problemi può risolvere quelli delle altre persone e curarle con le verità religiose che presenta. Qualcuno potrebbe opporsi a questa affermazione dicendo: "Ci sono persone che possiedono la conoscenza ma non sono competenti, e ci sono persone che possiedono la dicendenza e la trasmettono a chi ha maggiori competenze di loro". Rispondo dicendo che è vero che ci sono nella vita i portatori di medicinali di ci bene ficiano gli altri ma di cui non beneficiano loro stessi, e nella vita, la medicina ha persino dimostrato che c'è chi trasmette i germi di una malattia ad altri pur rimanendo sano, a causa di condizioni complesse nel suo corpo, anche se questa malattia può essere, in alcuni casi, letale. Tuttavia, le condizioni anomali del

"portatore del microbo" non giustificano l'esistenza di persone ignoranti che portano conoscenza e di sciocchi che trasmettono razionalità. Il Corano condanna fortemente queste bestie da trasporto' dicendo: "Coloro cui fu affidata la Torâh e che non la osservarono, assomigliano all'asino che porta i libri.

Quanto è detestabile la similitudine di coloro che tacciano di menzogna i segni di Allah: Allah non guida gli ingiusti" (Al-Jumu'a LXII, 5).

La verità è che nulla può danneggiare gli ideali elevati ma può capitare, tuttavia, che coloro che li trasmettano siano i primi a trasgredirli; tale azione è sufficiente per allontanare le persone ed eliminare la fiducia in essi. Oggi il documento sui diritti umani, redatto dai forum internazionali, si è trasformato in un mito circondato dal ridicolo e dalla derisione, poiché i paesi che lo hanno ratificato sono stati i primi a trasgredirlo ferocemente, rifiutandosi di tendere la mano per sostenere chi era nel bisogno, lasciandolo cadere nel fango e abbandonandolo al suo inevitabile destino.

L'essere umano per natura può conoscere la verità poiché ciò che è lecito o proibito è evidente, tuttavia, questa conoscenza non ha alcun valore se non rendiamo lecito ciò che è lecito e proibiamo ciò che è proibito, se non definiamo i confini tra virtù e vizio, giustizia e aggressività. Coloro che portano la conoscenza senza la competenza, possono indicarci la verità ma non possono portarci ad essa, anzi, la totalità dei fatti che ci mostrano è confinata in un ambito molto ristretto. I dettagli del bene e i modi di percepirlo e provarlo, non possono essere visualizzati o rappresentati nel migliore dei modi se non da uomini che hanno una loro storia nell'educare sé stessi e nello sforzarsi in questo ambito, indipendentemente dal fatto che il risultato finale sia stato infruttuoso o di successo. Per quanto riguarda i trasportatori che svolgono il ruolo di "carri da carico" o di "animali da trasporto", questi vengono esiliati dai campi della disciplina e dell'istruzione. C'è un'enorme massa di persone che sono ancora lontane dall'Islàm perché ignorano completamente i suoi insegnamenti, e quindi non cercano né la guida né la luce in esso.

L'Islàm è l'istinto naturale di cui il Profeta Muhammad * ha evidenziato le sue caratteristiche, rivelato la sua narrativa e verso cui ha riportato le persone dopo che i demoni li avevano deviati. Muhammad ibn Abdullah, con questo approccio virtuoso, conferma Mosè, che fu rifiutato dagli ebrei, conferma Gesù, che non è correttamente seguito dai cristiani, e sostiene ogni uomo che abbandona le superstizioni e le illusioni per camminare verso Allah e verso la luce della fede chiara e delle buone azioni.

La predisposizione naturale, nel mondo musulmano, è sostenuta dal suo

Libro che viene recitato e da cui vengono apprese lezioni numerose, purtroppo però le nostre nazioni sono ancora dormienti. In altri paesi invece vi sono uomini che cercano la sua guida, proprio come i minatori cercano l'oro nelle profondità dei deserti. Se ne guadagnano qualcosa ne elevano il valore e ne approfittano. È proprio vero il detto: "Le persone sono di due tipi: coloro che dormono nella luce e coloro che si svegliano nel buio". Il prodotto dell'istinto umano nei paesi privi del Corano è frutto di un'ampia gamma di valori varia-bili. Non è difficile per qualcuno che ha conosciuto l'Islàm autentico vedere la somiglianza tra la prova silenziosa in occidente e la prova parlante nel mondo musulmano, o tra il titolo separato dal suo argomento nel mondo musulmano, e l'argomento che ha perso il titolo in occidente.

La decadenza intellettuale nei Paesi abitati in maggioranza dai musulmani provoca angoscia. La prontezza mentale di altri Paesi è sorprendente. L'unica fonte di incoraggiamento che abbiamo è che questa prontezza mentale è l'eco della predisposizione naturale che l'Islàm ha portato ed esaltato, quanto all'ar-retratezza dei musulmani, la sua causa primaria è il loro tradimento di questo istinto sano e la loro incapacità di seguirlo.

In questo libro c'è un confronto tra gli insegnamenti dell'Islàm, per come ci è stato rivelato, e Islàm più vero e puro che la civiltà occidentale ha raggiunto nell'educazione dell'anima e del comportamento, il lettore ne vedrà la sorprendente vicinanza e conformità, tanto da lasciarlo sbalordito. Ho letto il libro

"Come vincere lo stress e cominciare a vivere" dello studioso Dale Carnegie, tradotto in arabo dal professor Abdel Mun'am az-Ziyadi, che ho deciso, non appena avro finito di leggerlo, di riportarlo alle sue origini islamiche. Questo non perché l'abile scrittore abbia copiato qualcosa dalla nostra religione, ma piuttosto perché le conclusioni che ha dimostrato, dopo una buona estrapolazione dei detti dei filosofi e degli educatori, delle condizioni delle masse e delle elite, concordano in innumerevoli passaggi con i versetti del Corano e dei deti riportati del Profeta. L'autore non conosce l'Islàm ma se lo avesse conosciuto, ne avrebbe riportato le dimostrazioni che ne testimoniano le verità da esso sta-bilite, più di ogni altra fonte da lui utilizzata. La sana predisposizione naturale ha fatto si che si raccogliessero le sue raccomandazioni in questo libro dopo diversi esperimenti e prove, le cui conclusioni combaciano con le parole di sa-sezza pronunciate dal Nobile Profeta Muhammad secoli fa. Così la rivelazione dell'esperienza e la rivelazione divina concordano. Il lettore valuterà da sé quanto sia vera o delirante questa mia afferma-zione. Il mio scopo in questo libro è quello di presentare l'Islàm sotto due diversi aspetti: il primo tratto dalle fonti autentiche e l'altro dalle affermazioni dimostrate negli scritti, nelle esperienze e nelle testimonianze del professore americano Dale Carnegie. Sarà come se il confronto scientifico avvenisse ca-

sualmente, indirettamente. Questo è ciò che intendo fare.

Prima di tutto, sono uno scrittore musulmano, credo in questa religione, ne ho studiato le origini e so che il bisogno del mondo islamico non è di prove prese qua e là, siano esse naturali o forzate. Inoltre, la mia ignoranza delle lingue straniere mi costringe ad essere limitato a ciò che i traduttori mi trasmettono nelle lingue che padroneggiano. E chi lo sa, forse ci sono altri effetti della sana predisposizione naturale che meritano di essere notati e lodati. Pertanto, non c'è posto per il confronto tra la religione di Allah e gli sforzi di un particolare individuo o di una scuola nel suo insieme, tranne per il fatto che questi lodevoli sforzi sono indicati solo come esempi delle regole che l'Islàm aveva precedentemente stabilito, e di cui ne ha avuto conferma mediante gli avvenimenti nella vita reale, il tutto secondo ciò che disse l'Altissimo: "Mostreremo loro i Nostri segni nell'universo e nelle loro stesse persone, finché non sia loro chiaro che questa è la Verità" (Fussilat XLI, 53).

Il secondo aspetto su cui vorrei soffermarmi è il seguente: essendo musulmano non provo più un eccessivo sentimento di appartenenza ad una specifica etnia; tuttavia in questo momento, l'entusiasmo per l'arabo e la sua letteratura mi ha sopraffatto, poiché sento come se sacrificare gli arabi e la loro lingua fosse parte di un progetto di politica internazionale nel Medio Oriente. I motivi non sono nascosti e uno dei suoi effetti è che noti scrittori - e i partiti per cui lavorano - vogliono tagliarci fuori dal nostro patrimonio intellettuale ed emotivo, anzi, vogliono separarci dalle lettere con cui scriviamo la nostra lingua. Hanno fabbricato una specie di banale letteratura giornalistica, impoverendo l'arabo di tutti i suoi significati profondi. Ecco perché, nel mio libro, ho voluto far rivivere la saggezza araba e intrattenere i lettori con una parte di essa nel contesto della conoscenza religiosa e scientifica. E se Dale Carnegie fa rivivere i suoi lettori in un'atmosfera puramente americana, allora è mio dovere far rivivere i miei in un'atmosfera puramente araba, lasciando il confronto ad altri ambiti umani, confronto che non ha nulla a che fare con una nazionalità in particolare.

Un'ultima cosa: dissipare le nuvole sociali addensate in molti dei nostri paesi arabi è un dovere inevitabile da compiere, e non posso rinunciarvi limitandomi ad una ricerca circoscritta. Nessuno dovrebbe sorprendersi quindi se cito durante questo libro vari problemi sociali e disturbi morali, o se menziono vari incidenti e prove, sia che mi tocchino da vicino che da lontano. Non serio per soddisfare la sete di conoscenzai di destra e di oreggere errori comi e odiano questi scritti e mi augurano il male, e ripeto, ridendo, ci che dise a.

odidio que sissici e mi augurano il male, riedi inistra ci sono qui o

Aggad: "cosi lasione, urla inimerati di dio: travolge con ineliera e sommerge con passione, urla ininterrottamente, e non si accontenta né della devianza né della rettitudine", a cui aggiungo che invece, colui che non si ac. contenta della devianza deve essere compraciuto con la rettitudine. Se ti sei solo davanti a questo tipo di persone, allora rivolgiti ad Allah che dice: 4i-gnore, dammi discernimento e annoverami tra i giusti, concedimi la stima sincera dei posteri. Fa che sia uno degli eredi del Giardino delle Delizie"